Come scattare una fotografia sembra una cosa scontata, la questione è che potrebbe sembrare semplice ma non è proprio così.
Se parliamo di impostazioni di fotocamera dobbiamo guardare diversi aspetti di cui tre (quattro in realtà) fondamentali.
Il famoso “triangolo dell’esposizione” cioè tre valori con i quali è possibile scattare una fotografia.
Il primo valore è l’apertura del diaframma. È il primo perché si regola, in base alla luce, il passaggio della luce dall’obiettivo al materiale fotosensibile (come la pellicola o il sensore), e per la scelta della profondità di campo.
Il secondo valore è il tempo di scatto che in base alla luce e alla apertura del diaframma deve essere scelto per una giusta esposizione.
Il terzo valore è la sensibilità, cioè il valore di ISO, che viene scelto anche esso per la condizione di luce presente nella scena.
Il quarto valore che si può aggiungere, nel caso utilizzassimo luce artificiale, è la quantità, direzione, uso e potenza del flash (o della luce artificiale).
Questo ragionamento è prettamente tecnico. Semplicemente se utilizziamo correttamente questi valori e l’esposimetro ci dice che la gestione dello scatto è giusta ci troveremo una foto correttamente esposta e quindi tecnicamente giusta niente di più e niente di meno.
Ma non abbiamo solo questioni tecniche da valutare sul come scattare una fotografia. La questione è più complicata di quello che sembra ed è anche comprensibile perché se fosse una mera questione tecnica tutti saremo degli artisti.
La mia idea è che ogni persona che scatta una fotografia mette in quel attimo ogni cosa scoperta/imparata nella vita, cioè in una parola: l’esperienza.
Ci sono tantissimi testi che parlano della composizione fotografica, come tra i più famosi e autorevoli “L’occhio del fotografo” di Micheal Freeman, che ci spiegano con estrema esattezza la tecnica compositiva di una immagine.
Quello che però voglio dire in questo articolo è che al di la della tecnica, sia fotografica che compositiva, una fotografia viene scattata con l’esperienza visiva e culturale fatta da colui che sta scattando.
Mi viene in mente un esempio pratico: una volta girando con gli amici nella Capitale (Roma) facevamo normali fotografie (da turisti) con lo smartphone. Un’amica si avvicina e mi dice: “beh si vede che sei un fotografo”. Io sinceramente non comprendevo il perché di quella affermazione, seppur mi faceva piacere aver avuto una parola di stima. Confrontando poi le foto fatte durante la giornata ho chiesto il perché di quella affermazione, e lei mi mostra una scena fotografata da me, da lei e da altri amici. Mi sono reso conto che non cambiava solo l’inquadratura ma anche la gestione delle luci e delle ombre che era totalmente diversa. Era sicuramente più gradevole l’utilizzo delle luci e delle ombre da chi aveva un background “classico / artistico” cioè con esperienza sulla composizione dei grandi pittori tanto per fare un nome Caravaggio.
Sono sempre stato affascinato dagli artisti perché sono coloro che attraverso uno strumento (penna, pennello, scalpello o fotocamera) riescono a comunicare una loro sensazione, una loro idea e denunciare nel lato sociale cosa secondo loro non va bene.
Posso parlare per mia esperienza personale perché ho provato più volte a dire: “ma si esco e vado a fare foto in giro, magari utilizzo solo il 50mm perché ho letto che facendo così sei costretto a vedere il mondo diversamente e così puoi sviluppare l’occhio artistico”.
Sapete che vi dico con tutta franchezza? Artisti ci si nasce non ci si diventa. Certo si può affinare una tecnica e cantare una canzone come la ha cantata un grande artista, ma bisogna avere qualcosa di innato, una sensibilità che secondo me non si può apprendere. Spesso mi sento dire: “Ma dai tu sei bravo non buttarti giù” oppure “parlando così sei pessimista”. Non sono discorsi autocritici o pessimisti, sono dei pensieri dettati dalla esperienza. E allora sapete cosa ho pensato e cosa penso? Io sono una persona che conosce bene la tecnica fotografica, mi piace studiarla e lo faccio quasi tutti i giorni. Credo di riuscire a fare una fotografia tecnicamente giusta seppur non considerata un’opera d’arte. Mi considero un po’ come un buon allenatore di calcio che però non ha mai toccato un pallone in vita sua o che da giocatore era scarso.
Se ci avete fatto caso in tutto l’articolo non ho parlato ne di tipi di fotocamere, di tipi di obiettivi o altro. Perché?
Perché “come scattare una fotografia” non significa “con che cosa scattare una fotografia” o “cosa utilizzare per avere uno scatto di qualità”.
Secondo quello che vi ho “raccontato” ho raccolto in giro un po’ di frasi dette dai più grandi artisti della fotografia:
Fare una fotografia vuol dire allineare la testa, l’occhio e il cuore. È un modo di vivere. (Henri Cartier Bresson)
Una fotografia non è né catturata né presa con la forza. Essa si offre. È la foto che ti cattura. (Henri Cartier Bresson)
Fotografare è trattenere il respiro, quando tutte le facoltà convergono per catturare la realtà fugace. È in quel preciso momento che padroneggiare un’immagine diventa una grande gioia fisica e intellettuale. (Henri Cartier Bresson)
Una foto non si scatta, si crea. (Ansel Adams)
Ci sono sempre due persone in ogni foto: il fotografo e l’osservatore. (Ansel Adams)
Tendo a pensare all’atto di fotografare, in generale, come un’avventura. La cosa che preferisco è andare dove non sono mai stata. (Diane Arbus)
Forse il desiderio più profondo di ogni artista è quello di confondere o di fondere tutte le arti, così come le cose si fondono nella vita reale. (Man Ray)
Le immagini sono lì e tu le prendi semplicemente. (Robert Capa)
La fotografia non mostra la realtà, ma l’idea che se ne ha. (Neil Leifer)
Il desiderio di scoprire, la voglia di emozionare, il gusto di catturare, tre concetti che riassumono l’arte della fotografia. (Helmut Newton)
Consultare le regole della composizione prima di scattare una fotografia è come consultare la legge di gravità prima di fare una passeggiata. (Edward Weston)
Il punto principale di scattare foto è di non dover spiegare le cose con le parole. (Elliott Erwitt)
Il punto principale di scattare foto è di non dover spiegare le cose con le parole. (David Alan Harvey)
