Al momento stai visualizzando Punti di messa a fuoco
Punti di messa a fuoco

Punti di messa a fuoco

I numero di punti di messa a fuoco di una fotocamera sono direttamente proporzionali al suo costo. Quindi come di solito succede in tutto …. “come vuoi mangiare così devi spendere”.

La scelta del punto di messa a fuoco giusto dipende da diversi ragionamenti ma i due più importanti sono: se metto a fuoco in automatico ho bisogno di dire alla fotocamera di leggere un punto ben preciso su cui deve mettere a fuoco correttamente soprattutto rendendo questa operazione più veloce ed agevole, evitando quel fastidioso “avanti ed indietro” della messa a fuoco; la seconda valutazione è in base alla profondità di campo che se fosse bassa (diaframma aperto quindi maggiore sfocato all’interno della scena) lo sfocato dietro al soggetto principale sarà influenzato dalla scelta del punto di messa a fuoco (come potrete vedere in questi esempi con le statue). Per comprendere meglio che cosa è e come funziona il sistema autofocus vi rimando al mio articolo a questo link.


La definizione che si trova spesso in giro è: i punti di messa a fuoco sono aree specifiche nel mirino o sullo schermo della fotocamera dove quest’ultima cerca di trovare la massima nitidezza.

In base alla fascia di mercato della fotocamera troviamo più o meno punti di messa a fuoco. In una fotocamera entry level normalmente ci sono almeno 9 / 11 punti a volte però anche di più ma giustamente non possiamo pretendere una precisione di messa a fuoco rispetto a modelli più costosi e più in alto nella fascia di mercato. Le prosumer (così chiamate perché sono delle consumer ma che hanno delle impostazioni tendenti al mercato professionale) hanno molti più punti i messa a fuoco ma quello che deriva dalle fotocamere di fascia alta è soprattutto il modo e la pressione dell’autofocus. Sulle fotocamere di fascia alta come le ammiraglie delle varie case costruttrici troviamo dei sistemi di autofocus molto avanzati con una copertura di punti di messa a fuoco quasi quanto tutto il fotogramma.

Possiamo scegliere diverse impostazioni di scelta di punti AF:

Punto AF singolo quindi un punto di messa a fuoco singolo che possiamo scegliere dove mettere attraverso la pressione del control pad posteriore o del touchscreen (qualora presente).

Punti AF Auto (Matrix o 3D) e in questo caso la fotocamera sceglie automaticamente dove e cosa mettere a fuoco, personalmente questa modalità non la uso mai perché trovo che la fotografia sia anche e soprattutto controllo di quello che si sta facendo.

Ma come tutti gli automatismi, soprattutto quelli di questi ultimi anni che hanno una grande funzionalità dovuta alla progressiva crescita dell’innovazione, sono utili ma bisogna sapere quando farne uso e quando no. Per esempio quando dobbiamo scattare un panorama o una scena che non ha bisogno di mettere il soggetto principale a fuoco e il resto sfocato va benissimo l’utilizzo del sistema di scelta di punti AF automatici.

Sulla scelta degli automatismi negli ultimi anni la tecnologia ha fatto passi da gigante riuscendo a implementare software che riconoscono il soggetto, non solo statico, quindi capisce se si sta fotografando un animale piuttosto che una persona o un veicolo. Una funzione, che si trova nelle ultime fotocamere (sto scrivendo questo articolo nel Giugno del 2025) è il riconoscimento degli occhi e del sorriso, così da poter scattare fotografie a volti riuscendo ad utilizzare una ridotta profondità di campo con un gradevole effetto Bokeh senza essere preoccupati dall’uso di una scelta di punti di AF automatica.

L’ultima “figata” della recente tecnologia è la possibilità di “seguire” il soggetto in movimento con la scelta dei punti AF con tracking del soggetto. In questa modalità la fotocamera “aggancia” il soggetto e lo tiene a fuoco mentre lo seguiamo cambiando i punti di messa a fuoco in modo automatico per cercare di tenerlo alla massima nitidezza. Immaginiamo di essere fotografi sportivi e di dover documentare una partita di calcio oppure una gara automobilistica, pensate a quanto potrebbe essere non solo comodo ma essenziale un sistema di tracking. Un’ultima precisazione su questo tipo di messa a fuoco “ad inseguimento del soggetto” è che deve essere, sulla fotocamera, impostato il sistema AF – C (Nikon) o Canon AI Servo (Canon) cioè il sistema di AF continuo.

Concludo facendo una considerazione. Come ho già detto all’inizio dell’articolo nel mondo della fotografia la qualità si paga quindi se non abbiamo un budget elevato, o non vogliamo investire in sistemi che costano molto, non potremo provare queste innovazioni. Ma la mia esperienza mi dice due cose: la prima è che possiamo acquistare un ottimo usato anche con garanzia così da avere un sistema di buon livello e se dovesse avere problematiche abbiamo comunque una garanzia del venditore (quindi quando acquistate l’usato fatelo solo se avete la garanzia…mio piccolo consiglio). La seconda è che se siamo fotografi esperti e/o di vecchia generazione, oppure non abbiamo bisogno di una così tanto elevata tecnologia sui sistemi AF non deve essere un grandissimo cruccio lo scegliere la fotocamera più performante da questo punto di vista.

Come avrete ormai capito dai miei articoli, io cerco di avere sempre il massimo risultato con il minor sforzo economico e questo non solo perché io soldi non ne ho 🙂 ma perchè credo sia anche molto soddisfacente riuscire a realizzare delle belle fotografie con macchinari non così tanto potenti, costosi e tecnologicamente avanzati. Ho sempre nella mia testa la storia della fotografia dove se si va ad analizzare con che strumentazioni fotografiche sono state scattate le immagini più iconiche della storia della fotografia potremo rimanere scioccati.

www.fotomedica.it